15 May

Castelluccio, il tramonto del sole il 31 agosto

Pubblicato da berenice - Tags: #castellucciodinorcia, #tradizione, #tramonto, #31agosto, #previsionideltempo, #giuseppeiacorossi, #monte veletta, #umbria

di Giuseppe Iacorossi

Molti anni fa, quando ero bambino, mi capitò di assistere ad una delle più antiche cerimonie della cultura popolare di Castelluccio di Norcia.

Nel pomeriggio del 31 agosto del 1959 ero all’osteria del paese a guardare i grandi giocare a carte, nella speranza di poter imparare qualche cosa del gioco delle carte, e a sentire i lori discorsi. All’improvviso tutti iniziarono a parlare del sole e del suo imminente tramonto poi a un tratto tutti quelli che erano seduti si alzarono, quelli che stavano giocando a carte smisero e quelli che stavano chiacchierando interruppero i loro discorsi; tutti insieme uscirono dall’osteria e si avviarono verso la piazzetta schierandosi lungo le mura della Madonna con il viso rivolto verso il sole che stava tramontando dietro a monte Veletta.

Nell’attesa che il sole tramontasse completamente, c’era chi caricava di tabacco la propria pipa, chi si preparava una sigaretta usando come cartina un pezzo di carta del giornale e chi si accendeva un puzzolente sigaro. La maggior parte dei presenti faceva commenti su come era stato l’inverno passato e su come sarebbe stato l’inverno prossimo. Piano piano il sole calò dietro monte Veletta e subito si formò nel cielo un alone di luce rosa. Tutti gli uomini fissarono immediatamente l’alone di luce cercando con lo sguardo quelle sottili sfumature più chiare che si vedevano male a pena. In queste sfumature più chiare dell’alone rosa, essi dicevano, che si sarebbe manifestato come sarebbe stata la prossima stagione invernale. Ognuno diceva qualcosa inerente alle sfumature e faceva in modo che le sue parole fossero udite da un vecchio signore con la barba e i baffi bianchi che beatamente fumava la pipa emanando delle nuvolette di fumo. Ma con gli occhi fissi verso dove era tramontato il sole. Dopo qualche minuto, il vecchio dalla barba bianca si alzò, si tolse la pipa di bocca e con fare solenne disse che il sole era calato senza che ci fosse stato un alito di vento che non vi erano nuvole a coprire il suo tramonto e l’alone rosa che si era formato era con poche sfumature, e tutte verso Pizzo di Croce; pertanto sentenziò che il prossimo inverso sarebbe stato mite e con poca neve. Si udì qualche commento poi tutti insieme tornarono all’osteria a giocare a carte e chiacchierare.

Qualche anno più tardi mio zio Luca, al quale io mi ero rivolto per chiedere spiegazioni sul tramonto del sole del 31 agosto, mi disse che se il sole tramonta senza essere coperto dalle nuvole, e che al momento del tramonto le sfumature più chiare dell’alone che si forma in cielo vanno verso Pizzo di Croce che è a Sud di monte Veletta. l’inverno successivo sarebbe stato mite, mentre se le sfumature vanno verso la Cona, che è a Nord, l’inverso successivo sarebbe stato molto freddo. Se poi il sole è coperto dalle nuvole vuol presagire un inverno con molta neve, mentre se durante il tramonto tira il vento questo fa presagire un inverno pieno di venti di tramontana e vento della strina, quindi una stagione invernale molto fredda.

Qualche anno fa, un gruppetto di persone, me compreso, guidati da Scapinello un anziano del paese, ci siamo recati alla piazzetta e ci siamo schierati con il viso verso monte Veletta per vedere il tramonto del sole e per interpretare come sarà la prossima stagione invernale. Tutti abbiamo guardato il sole tramontare, poi Scapinello ci ha spiegato che era tramontato bene, ovvero senza vento, senza nuvole che coprivano la sua discesa e che subito si era formato un bel cielo rosa nel punto dove il sole se ne era andato. Questo vuol dire, disse Scapinello rivolto verso noi, che quest’anno l’inverno sarà mite non farà molto freddo non farà molta neve ma a marzo ci saranno molti venti di tramontana che porteranno turbini di neve ghiacciata, poi entrata la primavera ci sarà bel tempo.

E così fu.

(foto di Sibilllini-mtb.it, Comici Giorgio, Le torri di Bagnara)