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Un diario dove annoto, con testi e foto, le tradizioni dell'Umbria, i miei pensieri sull'attualità, qualche buona ricetta e le tante curiosità che attraggono la mia attenzione. Buona lettura. Agnese Benedetti

27 Jul

Sì, sì, sissignore, signorsì

Pubblicato da berenice  - Tags:  #Tradizioni, #Curiosità umbre, #Racconti

Mio padre era uno dei chierichetti del parroco don Nereo Briotti, quando il 28 ottobre del 1937 all'altare della chiesa di San Giovanni Battista di Vallo di Nera si presentarono ben quattro coppie di giovani, pronte a unirsi in matrimonio. Un vero e proprio affollamento.

Non era domenica, giorno di festa scelto in genere per gli sposalizi, ma inconsuetamente giovedì, un giovedì, però, speciale perché quel 28 ottobre cadeva il XV anniversario della Marcia su Roma, XV anno dell'Era fascista.

La politica a favore dell'incremento demografico avviata dal Duce Benito Mussolini aveva previsto l'istituzione dei premi di nuzialità e, chi ne aveva le possibilità, cercava di assicurarsi il riconoscimento in denaro. Chiunque si fosse sposato il 21 aprile (Natale di Roma) o il 28 ottobre (anniversario della Marcia) avrebbe ricevuto un'apprezzabile somma.

Così alle 10,15 del 28 ottobre 1937, mossi dall'amore e dal premio ben gradito, Irma e Benedetto, Giovanni e Adalgisa, Gregorio e Dalinda, Terzo ed Erina, risposero con un sì alla domanda posta in latino: Vis accipere... (vuoi tu prendere...).

Anzi, volendo essere precisi, le prime due coppie risposero con un , mentre gli altri sposi pronunciarono un sissignore e un signorsì.

'Ego coniungo vos' - annunciò don Nereo quattro volte e gli sposi risposero con differente determinazione: "sì, sissignore e signorsì".

 Il chierichetto, mio padre, si trattenne dal ridere davanti a quella varietà di assensi, ma la giornata  rimase talmente impressa nella sua memoria che in famiglia l'episodio fu raccontato decine di volte.

Sono dovuti passare settantanove anni per vedere di nuovo un matrimonio 'plurimo' nella piccola cittadina della Valnerina. Questa volta niente premi governativi, solo la scelta di promettersi amore eterno in un periodo di crisi per l'istituto matrimoniale: Francesca e Alessandro nel chiostro di Santa Maria si sono uniti con un rito civile e, contemporaneamente, Valentina e Stefano nella chiesa attigua hanno scelto il rito cattolico concordatario. Per entrambe le coppie il 23 luglio pomeriggio è una data da ricordare, per il paese un'altra storia da raccontare.

(Per la foto d'epoca Calderano.it)

Sì, sì, sissignore, signorsì
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