I cambiamenti climatici provocano stress alimentare negli allevamenti.
La carenza di selenio e vitamina E sta mettendo seriamente a rischio gli allevamenti allo stato brado di ovini, caprini e bovini in Italia. La mancata reperibilità dei due elementi, che allo stato naturale si dovrebbero trovare in giusta quantità nelle erbe dei pascoli e nei cereali, provoca distrofie muscolari e polmoniti negli animali. Centinaia di capi si stanno ammalando, il più delle volte con esiti mortali.
La situazione è conseguenza diretta dei cambiamenti climatici. La siccità protratta dell'estate appena trascorsa, le stagionalità alterate, hanno colpito la vegetazione impedendo agli animali di nutrirsi correttamente, cosicché lo stress alimentare è diventato la causa prima di un genere accelerato di morìe tra gli animali e costituisce un danno cospicuo per l'economia agricola e zootecnica delle zone di montagna.
Livelli bassi di selenio e di vitamina E nell'alimentazione provocano, infatti, negli animali appena nati danni ai muscoli striati causando alterazioni nei movimenti e cardiopatie. Il cuore malato degli agnelli, dei capretti e dei vitelli aumenta la frequenza respiratoria a tal punto che, durante l'espirazione, nei polmoni dell'animale entrano batteri, corpuscoli e particelle varie responsabili dirette di polmoniti secondarie, spesso mortali.
La terapia veterinaria prevede iniezioni sottocutanee di selenio alle madri o ai piccoli dal momento della nascita fino ai giorni successivi, per cercare di integrare quanto perso e ristabilire un accettabile equilibrio.