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Un diario dove annoto, con testi e foto, le tradizioni dell'Umbria, i miei pensieri sull'attualità, qualche buona ricetta e le tante curiosità che attraggono la mia attenzione. Buona lettura. Agnese Benedetti

30 Jun

Studenti, esami e avventure casalinghe

Pubblicato da berenice.over-blog.it  - Tags:  #Racconti

studenti_esami2004.jpg

In casa mia c'è ansia da esame. Mai come in questi giorni l'appartamento ha l'aspetto di un corridoio su cui si affacciano stanze ermeticamente chiuse. Nella prima c'è la studentessa chenonescopiùdadueanni, tanto stavolta mi va male perché non riesco a finire il programma e intanto dà la colpa a noi che non le forniamo spazi adeguati per velocizzare l'apprendimento di tre volumi formato Anatomia Umana, corredati da fasci di fascicolate sbobinature. Dice di essere sempre indietro e urla a ogni respiro di altro essere umano. 'Fatemi studiare, ho l'esame tra venti giorni!'

 

Nella seconda stanza c'è miss maturanda, che gliscrittisonoandatibene i crediti pure, ma è super agitata e piena di parolacce. Mescola ribellione giovanile a urla contro il fratello, i genitori, tutti quelli che la sfiorano con, dice lei, grandiose ingiustizie e disturbanti intromissioni. Deve studiare, ma è uscita da casa da più di due ore e ha già risposto male a una mia telefonata. Sarà il sistema nervoso, i nervi scoperti, il parasimpatico, il simpatico, ma guai a incrociarla. Mancano undici giorni agli orali e un'altra piccola manciata a quelli di patente di guida. Che strabordo di esami!

 

Nella terza stanza c'è la chitarristar, nome scritto correttamente dall' unione di suonatrice di chitarra e star, che non strilla ma dorme spesso e legge Mickey Mouse, cioè Topolino, dopo aver sostenuto esami di terza media, esami al conservatorio per la licenza di solfeggio ed esami sulla tenuta antiacaro del suo sistema respiratorio, fortemente e stranamente ancora sopravvissuto ai cumuli di polvere che  albergano lungo le mensole ospitanti la predetta collezione di volumetti sul piccolo ratto detective inventato da Walt Disney. La polvere resiste perché da secoli lei, l'adorata chitarristar, non si degna di allungarvi le leggiadre ali del piumino per almeno passarvi una delicata carezza.

 

Quarta stanza. C'è lui, quello a cui gli esami fannounbaffo. Baffi veri, non come quelli che spera spuntino dopo la passata mattutina del rasoio bic bilama sulla peluria del contorno labbra.

Esami di guida del motorino per la patente A fra quindici giorni, ma i libri che li leggo a fare, tanto mica farò quattro errori ai test! Su, su, ne promuovono tanti! E poi ho da fare, è estate e mica posso stare sempre chiuso a studiare! La scuola è finita da quindici giorni, devo riposarmi e poi a settembre, mannaggia ci ho pure l'esame di inglese che quella, la prof. pure quest'anno mi ha segato. Matematicafisicascienzelatino però sono andati bene, e pure italianostoriadisegno e le altre materie. Mica mi possono bocciare a inglese, ma sì studierò! Io sono ottimista, non posso pensare agli esami.

 

Quinta stanza. Gli esami non finiscono mai. Uno crede che ottenuta la sudata pergamena rilasciata dal Magnifico, abbia definitivamente saldato i conti con i pensieri, le angosce e le ammissioni. A parte l'esame di Stato per l'iscrizione a un Albo, tu iscriviti alla vita quotidiana e poi vedrai che esami ti vengon fuori. Quelli di questo periodo si chiamano eufemisticamente rapportotributariocon lo Stato, partecipazionealgettitofiscale, bollettameconcentrato nel periodo del solstizio d'estate e constano di : versamenti partitaiva, Irpef, conguagli acqualucegas, bolletta telefono, condominio, assicurazione, ICI, ritenutedaccontocontributiprevidenziali; aho,devo ricomprarmi i fantasmini per le scarpe che quelli vecchi hanno un buco sull'alluce destro!  Io questi esami  li avrei chiamati asciugatutto o delirium fremens. Che ci rimane per le vacanze?  Papà ci sarebbe anche l'assicurazione della mia cinquecento...

 

Sesta stanza. La mia. E' la cucina, tanto in camera la scrivania è sempre occupata dalle due studentesse peregrine che cercano nuove ispirazioni a fianco della finestra affacciata sul panorama cittadino. In cucina  ho un esame da superare. Ma quale soufflè, ma quale arrosto di faraona, più giù, più giù. Qualche giorno fa, nascoste in un albicocca come Ulisse nel cavallo di Troia, sono venute a trovarmi le formiche. Benvenute carine come state? Fir fir, bene, bene. Ora prego sloggiare. Le ho accompagnate sul terrazzo facendole salire su un foglio di carta. Buon viaggio! Ma la mattina ne ho trovate almeno il doppio affaccendate tra un rimasuglio di briciole e il cesto della frutta. No, non uccidere, ferma, ricordati di quando ci giocavi da bambina. Nuovo imbarco e traghettamento fino al terrazzo. Tignose, sono rientrate non so da dove, crescendo e moltiplicandosi. Disinfettamento, svuotamento credenze, allontanamento di ortaggi e prodotti vegetali con ricovero nel frigo. Buona notte. Ma quando sono andata a bere per soffocare il caldo notturno, stavano ancora lì a rincorrersi sull'acciaio del lavandino. Lo so che non si fa, che la vita è vita, ma lo confesso, ho usato lo scottex in una deplorevole maniera....

Esame non superato per me; ho evitato la polvere insetticida, ma poi ho ceduto ugualmente. Spero almeno che non tornino.

In altri tempi sarei stata più paziente, più buona. Sarà mica quest'ansia che gira per casa?

(Altre avventure sulla categoria Racconti del blog, intanto se vuoi leggi  Avventure casalinghe: questione di lingua)

 

 

 

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