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Un diario dove annoto, con testi e foto, le tradizioni dell'Umbria, i miei pensieri sull'attualità, qualche buona ricetta e le tante curiosità che attraggono la mia attenzione. Buona lettura. Agnese Benedetti

04 Dec

Santa Barbara e i fulmini: leggenda, tradizioni e culto

Pubblicato da berenice

Quanno che Santa Barbera nasceva / allora la sua matre je moreva/

Lu patre non sapìa se che se fa/ e jò na torre l'andiede a portà

A capu a capu de venticinqu'anni/ venne la nòva che Barbera era grande...

 

Questi sono i primi versi di un lungo canto popolare che ancora viene sussurrato in Umbria nel giorno in cui la Chiesa cattolica e ortodossa ricordano Santa Barbara, la martire nata in Nicomedia (attuale Turchia) nel 273 e morta il 4 dicembre del 306, invocata a protezione dei fulmini e delle morti improvvise.

La vita della giovane Barbara, figlia del funzionario Dioscoro, è stata diffusa dal Panegirico di San Giovanni Damasceno e dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine che hanno contribuito ad alimentarne il culto.

 

I FULMINI. L'invocazione domestica 'Santa Barbara e Santa Elisabetta, liberateci da ogni fulmine e da ogni saetta', pronunciata in occasione di temporali e burrasche, riconduce alla narrazione del martirio di Barbara che venne subìto dalla fanciulla dopo la denuncia fatta dal padre Dioscoro.

Secondo la leggenda egli rinchiuse Barbara in una torre per allontanarla dalla corte dei numerosi pretendenti e quando scoprì che la fanciulla aveva promesso fedeltà a Cristo rifiutandosi di sposarsi con chi veniva indicato, la fece sottoporre dal magistrato romano a una serie di torture. La santa venne flagellata, ma le verghe si trasfomarono in piume, fu torturata col fuoco, le furono tagliati i seni, infine fu decapitata.

Fu allora che un fulmine cadde sulla testa di Dioscoro, folgorandolo.

 

Il corpo di Santa Barbara si trova a Burano, isola della laguna veneziana.

 

LA TRADIZIONE. In occasione di Santa Barbara i Greci preparano zuppe (spermà) di grano, uvetta, melograno, noci e mandorle che regalano prosperità e sono di auspicio per le ragazze in cerca di marito. Cucinano anche frittelle dolci chiamate melopites (vedi la ricetta degli asoreus in fondo alla pagina)

Un'altra tradizione legata al 4 dicembre è quella detta dei 'rami di Santa Barbara'. Vengono tagliati dei rametti dagli alberi da frutto, messi a bagno in acqua tiepida per una notte, lasciati nell'acqua e poi collocati nel presepe. Il giorno di Natale saranno spuntate le gemme.

Foto: Lapappadolce.it

IL CULTO. Santa Barbara è patrona di numerose località e protettrice dei Vigili del Fuoco, dei minatori, degli artificieri, degli architetti e degli ingegneri ambientali.

'Santabarbara' è il nome dato agli edifici che custodiscono esplosivo e munizioni, sinonimo di polveriera.

Patrona di Ottaggi e invocata nei terremoti. In Valnerina, in Umbria, la santa viene festeggiata in una frazione del Comune di Sellano, Ottaggi, dove sorge una piccola chiesa a lei intitolata. Numerosi, in tutto il territorio della vallata (a Ferentillo, a Vallo di Nera per fare un esempio), sono i dipinti del XIV-XV secolo che la riproducono spesso con la torre in mano, caratterizzata dalle tre finestre simbolo della Trinità. Santa Barbara veniva invocata anche a protezione dei terremoti.

 

Il Ghirlandaio, affresco di Santa Barbara nella pieve di Cercina - In alto la Chiesa di Santa Barbara Ottaggi di Sellano
Il Ghirlandaio, affresco di Santa Barbara nella pieve di Cercina - In alto la Chiesa di Santa Barbara Ottaggi di Sellano

Il Ghirlandaio, affresco di Santa Barbara nella pieve di Cercina - In alto la Chiesa di Santa Barbara Ottaggi di Sellano

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