I vecchi piatti con le roselline
Da un'anta della credenza mi è tornato tra le mani uno dei vecchi piatti da portata che anni fa erano di uso comune nelle case. Un piatto con le roselline.
Il tempo passa veloce con i suoi cambiamenti, ma rivedere l'oggetto mi ha dato una piccola emozione che, per qualche istante, ha messo in moto la memoria quasi come una carezza. E la memoria mi ha riportato a un passato che sembrava presente.
A casa, da bambina, ne avevamo un servizio intero che usavamo tutti i giorni. Anzi, quando qualche piatto si rompeva, mia madre lo rimpiazzava acquistandone uno nuovo dal 'cocciaro', l'ambulante che vendeva cocci e casalinghi e che, come altri 'spiazzini', arrivava in paese una volta al mese. Sono andati di moda per anni, lustri su lustri, i piatti con le roselline.
Prima di loro, in cucina avevamo qualche piatto bianco con finissimi decori e bordo in oro-argento.
I piatti a fiorellini erano di ceramica bianca, lucida, con il bordo decorato a mazzetti di rose e minuscole foglie. Sui piatti da portata, ovali e rotondi, il mazzetto era più grande; su quelli fondi e piani, e sui piattini, le roselline avevano dimensioni ridotte ma i colori erano sempre gli stessi: rosa, giallo, azzurro, verde. Il bordo orlato era coperto da un filo marcato di oro zecchino.
Ricordo torte imbottite di crema e cioccolato, rivestite di glassa e confettini, servite sui piatti piccoli ai compleanni, cotolette di agnello circondate da spicchi di limone collocate a raggiera sul piatto ovale mentre su quello tondo si appoggiavano le frittate di asparagi e carciofi tagliate a porzioni triangolari oppure le 'strengozze', fatte a mano, condite con aglio, olio e pomodoro.
Sul retro del piatto ovale a roselline, che possiedo ancora e che mi è stato regalato da una signora di nome Contina, è stampato in verde il marchio di fabbrica e il numero di serie: Società ceramica Richard, fabbricato in Italia, numero 571. In basso, sempre sul retro, vi è inciso un altro numero: 3760.
La Società Ceramica Richard nacque nel 1873 e nel 1896 si unì alla Manifattura Doccia del Marchese Carlo Ginori divenendo Richard-Ginori. L'azienda produceva manufatti pregiati accanto a vasellame e terraglie di uso quotidiano.
I piatti col decoro floreale a roselline riscossero un evidente successo.
Nel 1998 la Richard-Ginori venne rilevata dalla Pagnossin di Treviso che continuò a produrre per qualche periodo la fortunata linea.
Alcuni esemplari sono in vendita su Ebay e su altri siti tra gli oggetti di modernariato per collezionisti.
Se guardate bene nelle vostre credenze, magari ce n'è uno nascosto proprio sul fondo.
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La manifattura Richard Ginori di San Cristoforo
Industria, ceramica e disegno industriale sul Naviglio Grande. Pochi lo sanno ma è in quella contrada allora detta dei Corpi Santi di San Cristoforo, non ancora incorporata nella metropoli lombard...