Gesù Bambino che dorme sulla Croce
Nella sacrestia di una delle chiese di Sant'Anatolia di Narco, in Valnerina, mi sono imbattuta casualmente in questo quadro tenuto ingiustamente in disparte. Con una bella composizione presenta l'iconografia di Gesù Bambino che dorme sdraiato sulla Croce.
Quando lo vidi mi colpì l'insolita rappresentazione e pensai che sarebbe stato bene avviare un pronto restauro, conservando il quadro con maggiore attenzione. Non ne ho visti altri in zona con questo soggetto, quindi potrebbe essere l'unico conservato in Valnerina.
Dopo la Controriforma, a partire dal XVI secolo, la rappresentazione dei Bambini della Passione ebbe una discreta diffusione, destinata specialmente ai monasteri femminili. Si evitò di turbare le giovani suore con le forme del Cristo adulto, sostituendo l'immagine sulla Croce con quella altrettanto commovente del Bambino appena cresciuto.
La simbologia del soggetto è quella del destino premonitore della Passione e del sacrificio che Cristo, abbracciando la Croce, conosce sin dalla tenera età, sin dalla nascita.
Nel dipinto di Sant'Anatolia di Narco intorno al Cristo Bambino sono sparsi gli oggetti e gli strumenti del Calvario: i trenta denari, l'orecchio di Malco, servo di Caifa, tagliato da Pietro con il pugnale, le pinze, il martello, i chiodi, la scala, il guanto, i dadi, la brocca, la lancia, il teschio, la tunica, il gallo, il Volto santo. Il Bambino indossa una tunica rossa che simboleggia la sua natura divina. Ad adorarlo ci sono Maria in preghiera e San Giuseppe sorpreso, che sembra chiedere a lei il perché di questo sacrificio.
Il pittore, anonimo, mostra ai fedeli tanti elementi, nell'intento di far ricordare le parole del Vangelo e di sollecitare la loro pietas, ma anche di ricordare che il Bambino dorme e veglia sull'umanità.
Nella fascia in basso, infatti, corre a grandi lettere la scritta latina: "EGO DORMIO ET COR MEUM VIGILAT" che tradotta in italiano recita così:" Io dormo ma il mio cuore veglia"