04 Jan

Quelle volte che Giacomo Leopardi soggiornò a Spoleto

Pubblicato da berenice - Tags: #Spoleto, #Giacomo Leopardi, #Lettere al fratello Carlo, #Curiosità umbre

A Spoleto, imboccando corso Garibaldi dalla piazza omonima e alzando gli occhi sulla sinistra, non si può non notare una targa dedicata al grande poeta del Romanticismo, Giacomo Leopardi.

La targa è apposta su un edificio di civile abitazione, che un tempo era stato Albergo della Posta e poi Albergo Italia.

Qui il grande Leopardi soggiornò per ben due volte fermandosi a Spoleto: nel novembre del 1822 e nel settembre del 1830, ma di una di quelle volte si ha la memoria diretta in uno dei suoi scritti.

Giacomo Leopardi nei suoi spostamenti, era solito viaggiare con carrozze postali: quando nell'autunno del 1822 era partito da Recanati alla volta di Roma, dove avrebbe abitato per un po', aveva condiviso la vettura con lo zio materno don Girolamo Antici. Fu proprio durante quel viaggio che fece la prima sosta a Spoleto.

Di questo soggiorno spoletino parla lo stesso Leopardi in una lettera indirizzata al fratello Carlo, scritta a Roma il 25 novembre. Raccontò che fu lo zio Girolamo a volersi fermare per un giorno nella città umbra, a causa di una forte emicrania che lo aveva colpito.

Durante il soggiorno accadde pure qualcosa di curioso tanto che Leopardi lo descrisse nella lettera:

«[…] fra una canaglia di Fabrianesi, Iesini ecc. i quali si erano informati dal
cameriere dell’esser mio e già conoscevano il mio nome e qualità di poeta ecc. ecc. e un birbante di prete furbissimo ch’era con loro, si propose di dar la burla
anche a me, come la dava a tutti gli altri: ma credetemi che alla prima mia
risposta, cambiò tuono tutto d’un salto, e la sua compagnia divenne bonissima
e gentilissima come tante pecore»

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Il secondo soggiorno a Spoleto, avvenne nel 1830, quando il poeta si allontanò dal 'natìo borgo selvaggio' e si trasferì a Firenze. In quell'anno egli tornò in Umbria il 4 settembre soggiornando ancora una volta nell'Albergo della Posta in Borgo san Gregorio, strada che anni più tardi, dopo le note vicende storiche, assunse il nome di Corso Garibaldi.