Ferrovia Spoleto-Norcia, l'addio dell'ultimo capostazione Farinelli
Si è spento a Spoleto Giuseppe Farinelli, il capostazione che il 31 luglio 1968 dette il via al viaggio dell'ultimo treno sulla ferrovia Spoleto-Norcia. Un amore profondo quello che Farinelli ha nutrito per il trenino azzurro e per la bellezza del tracciato ferroviario e una condanna determinata quella che egli ha rivolto a chi quel miracolo di mobilità non ha saputo o voluto mantenere.
La sua testimonianza diretta ha arricchito di ricordi e di decine di aneddoti la conoscenza dei giovani e di quelli che non hanno mai avuto il privilegio di salire su quelle poche carrozze a scartamento ridotto, pronte ad attraversare i primi campi della periferia cittadina, a lanciarsi alla velocità di trenta-quaranta chilometri l'ora tra il verde cupo dei lecci, a risalire e scendere i viadotti mirabolanti e le gallerie a precipizio o a rasentare l'alveo del Nera tra le cui acque si scorgevano saltare le trote Fario.
L'ottantasettenne capostazione ha raccolto e diffuso con estrema disponibilità i ricordi, le storie quotidiane di cui è stato testimone. Orgoglioso del suo ruolo un po' speciale e consapevole della portata scientifica di un tale patrimonio, ha conservato pezzi di materiale della ferrovia come reliquie, andandoli addirittura a cercare e a ricomprare dopo lo smantellamento. Ne ha conservati tanti di oggetti che a vederli si riesce quasi a rivivere direttamente quel periodo di metà Novecento, quell'occasione perduta di una ferrovia che, capolavoro di ingegneria, correva in luoghi dal paesaggio monumentale, essa stessa monumento, e che invece a un certo punto venne considerata con la sola logica economica del bilancio dei costi-ricavi. Uno strano destino quello di questa strada ferrata dell'Italia centrale: nata per portare la modernità, fu cancellata proprio in nome di questa.
Farinelli avrebbe dato un po' di se stesso pur di poter indossare di nuovo, anche simbolicamente, la divisa e il berretto da capostazione, ma gli eventi a volte non seguono le stesse strade dei desideri.
Dopo anni di totale abbandono il tracciato della vecchia ferrovia è stato rimesso parzialmente in sicurezza per ospitare gruppi entusiasti di ciclisti, di podisti, di appassionati di jogging; nel tratto cittadino si può effettuare qualche giro in carrozzella, ma niente di più. Appare difficile ricostituire quello che è andato perduto, nonostante l'impegno e la volontà di molti.
Ma, come ultimo saluto al mitico capostazione, esprimiamo l'augurio che tutto possa ancora accadere e che un giorno si possa riascoltare nitido, quel flebile suono di un vecchio fischietto.
(A seguire un articolo che Giuseppe Farinelli scrisse per Spoletonovanta, periodico dell'Associazione turistica Pro-Spoleto, in occasione dei quarant'anni dalla soppressione della linea. Le immagini sono tratte dal forum del sito www.trainsimitalia.net ).