Curiosità della Valnerina: il culto di San Lupidio
Sfogliando le carte dell'archivio di Stato mi sono imbattuta nella relazione di una visita pastorale alle Parrocchie della Diocesi fatta da monsignor Giacinto Lascaris, vescovo di Spoleto, agli inizi del 1700.
Dal documento di Lascaris, frate domenicano, è emersa una curiosità della Valnerina che testimonia un culto inconsueto nella zona.
Tra le chiese di Vallo di Nera (comune della Valnerina) il presule notò le vestigia di una cappella dedicata a San Sulpizio, che si trovava fuori dal castello nella villa di Umbriano. Probabilmente essa era crollata sotto le scosse del forte terremoto di pochi anni prima (1703).
Accanto al nome ufficiale di San Sulpizio, il Vescovo Lascaris, però, scrisse un'aggiunta: "dal volgo la chiesa è chiamata San Lupidio".
Il diario della visita pastorale svela due culti interessanti, sia che si tratti di San Sulpizio, sia che si tratti di San Lupidio. In Valnerina non ci sono altri luoghi o chiese che hanno questo titolo come a Vallo, né dell'uno né dell'altro Santo. Come sarà arrivata questa devozione e portata da chi?
San Sulpizio fu vescovo di Bruges, in Francia, visse nel VII secolo dopo Cristo, mentre l'omonimo San Sulpizio Severo morì nel 410.
San Lupidio è, invece, l'antico nome medievale di Sant'Elpidio, il cui culto è radicato in special modo nella regione picena. Qui alcune cittadine ne portano addirittura il nome, come Porto sant'Elpidio o Sant'Elpidio a mare.
Al posto della chiesa crollata oggi si trova un'edicola votiva sorta al centro del crocicchio dove si incontrano due strade: quella che porta alla scomparsa villa di Umbriano e quella che sale alla Montagna dell'Immagine (strada provinciale n. 472 Vallo - Mucciafora). L'interno è spoglio e accoglie una piccola statua dell'Immacolata; localmente viene indicata come l'Immaginetta dell'Umbriano e qualcuno si azzarda persino a collegarla al nome di Sant'Eutizio, monaco della vicina abbazia di Piedivalle nel Comune di Preci. Ma così, a detta degli antichi documenti, proprio non è.
Di semplice fattura in pietra e copertura in legno e pianelle, la cappellina è uno spazio aperto ai pellegrini e ai viandanti. Nei pressi si incontrano la fonte antica dell'Umbriano e i toponimi romani di Lucciano e Basciano con la torre di guardia. Nei primi del Novecento, come in molti altri luoghi sacri posti agli incroci delle strade, la credenza popolare alimentava storie di paure, di anime che apparivano di notte e di tesori sepolti vigilati dai defunti.
Itinerari e posti da visitare e da gustare in tutta la loro storia.
(Foto di Maria Luisa Celesti)