La buca da lettere più antica si trova in Umbria
La più antica buca delle lettere d'Italia, che porta la data di esecuzione scolpita nella pietra, 1632, si trova in Umbria in un luogo di montagna: Montesanto di Sellano.
Fu realizzata nel portichetto del palazzo priorale del paese, nel periodo di massimo splendore della cittadina, quando il castello di Montesanto era comune autonomo e faceva parte dello Stato Pontificio. Quella buca rappresentò un elemento di servizio innovativo, completato dal passaggio di un postiglione con carrozza e cavalli diretto verso Spoleto. Montesanto, in quel periodo e fino al 1700, era abitato da nobili e da una ricca borghesia dedita ai commerci, alle scienze, alla vita ecclesiastica. Su tutte si distinguevano le famiglie Collicola e Montioni.
Presso il palazzetto comunale c'erano anche i pesi e le misure, al centro della piazza si stagliava (esiste ancora) un puteale che dava accesso a una cisterna d'acqua.
Nella parte superiore della buca postale si legge l'indicazione:
"QUI SI METTONO LE LETTERE DE LA POSTA 1632"
In basso si apre (come si vede nella foto) la cassetta dove la corrispondenza veniva raccolta dall'addetto postale.
Nel 1633, sempre in Valnerina, a distanza di appena un anno, venne costruita una buca d'impostazione in travertino a Borgo Cerreto (Perugia). Anch'essa fu tra le prime a entrare in funzione in Europa.
L'originale, che fu staccato dal muro, si trova presso il Museo storico della Comunicazione a Roma, viale Europa, nel quartiere EUR, e rappresenta la cassetta postale più antica della collezione museale.
Nel luogo originario a settembre dell'anno 2005 è stata collocata una fedele riproduzione.
Bisogna, invece, salire a Monteleone di Spoleto per trovare un altro esemplare storico, questa volta del 1707.
La buca fu staccata dal muro nel 1932 e solo nel 2007, a trecento anni dalla sua realizzazione, una copia fu concessa a Monteleone dal Museo nazionale dell' EUR dove è conservato l'originale.
La riproduzione è stata sistemata, come in origine, sotto la porta della Torre dell'orologio, che sovrasta l'abitato. Formata da due parti, in alto ha la fessura per l'imbucazione, due decori floreali e la scritta di chi la fece costruire:
AL COMMODO PUBLICO / POSTA / GASPARO ROSATI/ DA CALVI LUOGO (tenen)TE / 1707
Sotto alla lastra di marmo c'è la cassetta che raccoglieva le missive, chiusa con uno sportellino di metallo.
A Vallo di Nera funziona ancora la cassetta rossa in ghisa delle Regie Poste. Restaurata dal filatelico Vittorio Panetta, la buca si trova all'interno di Porta Ranne, la porta principale del paese-castello.
In alto si nota l'apertura per imbucare, al centro lo stemma sabaudo con la croce bianca, in basso la serratura da aprire per prelevare la corrispondenza.
Le foto sono di: Giovanni Galardini, Iluoghidelsilenzio.it, Stefano Vannozzi, Vittorio Panetta