Uovo
Egg, oeuf, ei, αυγό, veze. Uovo.
Le uova al supermercato,
guscio pulito gessoso
nel contenitore perfetto, trasparente
che scricchiola per il pulito, igienico
e disinfettato.
A punta precisa.
Un calibro ha il sedere di queste galline.
L’uovo di casa mia, smerdato, di taglia diversa,
appiccica e porta qualche pagliuzza.
Ma in quale candido frigorifero
troverebbe più posto?
Digiuno, piuttosto.
No il sapore non è lo stesso,
né l’aspetto, il colore,
né il caldo tepore
di un uovo appena fetato,
di quello che pare ingessato.
L’igiene è il nostro motto,
che ha tolto dalle unghie la terra
e ci ha messo l’appiattimento.
Ormai ogni ruga è uguale per tutti,
non rido, non piango ma aspetto tradendo.
Appiattiti e conformati alle stesse mode
e agli stessi sapori.
Uovo bevuto caldo,
bucato di sopra e di sotto.
A occhio di bue,
in frittata coi tartufi, la salsiccia e i turini,
sbattuto con lo zucchero nella tazza del latte.
Uovo che porta la vita.
Uovo.
(Berenice)
Commenta il post