Cultura longobarda: il mistero della maternità
Spoleto (PG) ha appena apposto la targa Unesco di Patrimonio dell'Umanità sulla basilica di San Salvatore, monumento paleo-cristiano compreso nel sito seriale dei "Longobardi in Italia".
La cittadina umbra, che dal VI secolo fu sede di uno dei due Ducati della Langobardia minor. in realtà non conserva molte testimonianze di quel periodo, ma negli abitanti è ancora forte la consapevolezza di aver fatto parte di un'epoca di notevole importanza politica, economica e culturale.
Il museo della Rocca Albornoziana che sovrasta Spoleto è dedicato ai Longobardi, un laboratorio di oreficeria longobarda sta per prendere l'avvio e ispirata al Duca longobardo Teodelapio è la grande scultura di Alexander Calver che dal 1962 campeggia sul piazzale della stazione ferroviaria e saluta i visitatori in arrivo e in partenza.
Uomini fieri e decisi i Longobardi, dal rango guerriero, uniti a donne con un altrettanto forte temperamento.
Non solo Teodolinda, la Regina, ma in generale gli individui femminili di quell'antico popolo condividevano le responsabilità politiche, religiose e militari al pari dei maschi.
E come conciliavano le donne queste attitudini con il ruolo esclusivo della maternità? Come vivevano la gravidanza, come ottenevano dalla dieta un adeguato apporto di calorie?
Al momento del parto si recavano in luoghi idonei o venivano curate da persone esperte nella propria casa?
La mortalità materna e neonatale era alta? E come venivano accolti dalla famiglia e dalla comunità i piccoli nati?
A queste curiosità, tenta di rispondere oggi domenica 8 luglio 2012 alle 18:00, presso la basilica di San Salvatore, un convegno organizzato dal club Unesco presieduto da Gianfranco Ciarletti che ha come titolo "Il mistero della maternità nella cultura Longobarda".
L'iniziativa prende spunto dall'antica opera letteraria di Trotula de Ruggiero, medico donna della Scuola Salernitana, che nel De passionibus mulierum ante et in post partum esamina questo importante aspetto sociale, rivelando una profondità di analisi e di soluzioni ancora attuali dove si intrecciano medicina, psicologia e sociologia. Al trattato, cos' importante, viene attribuita la nascita della ginecologia e dell'ostetricia come scienze mediche.
Relatori del convegno promosso a Spoleto dal Club Unesco saranno gli esperti Franco Formisano, Cristina Zenobi, Marco Emanuele e Manuela Marchi, introdotti dal giornalista Alfonso Marchese, coordinati dalla scrittrice-giornalista Ilaria Rapacchio e dall'ostetrico-ginecologo Maurizio Silvestri.
Le conclusioni sono state affidate a Raffaella Albanese, direttrice del Dipartimento di sociologia delle emozioni della Link Campus University.
(La scultura Teodelapio di Alexander Calder. Spoleto, piazza Polvani. Foto di Silvio Sorcini)